La prima visita è sicuramente la più importante in quanto è fondamentale raccogliere le informazioni riguardanti la storia clinica del paziente (anamnesi) e fare un’accurata valutazione diagnostica prima di procedere al trattamento. Ogni paziente è diverso pertanto ogni trattamento sarà personalizzato. Sarebbe un grave errore attuare un protocollo standard o praticare una serie di tecniche senza nessun filo logico.
Fatta questa premessa, la procedura del primo appuntamento si può riassumere in quattro fasi: anamnesi, valutazione, diagnosi osteopatica e trattamento.
1) Anamnesi
L’anamnesi, o storia clinica, è la fase iniziale del processo diagnostico. Fondamentalmente, consiste nella raccolta d’informazioni e nell’attenta analisi dei disturbi recenti e remoti denunciati dal paziente; tutto ciò con l’obiettivo di arricchire il quadro delle informazioni necessarie a una diagnosi definitiva.
2) Valutazione
Nella medicina manuale la diagnosi osteopatica è rivolta in modo specifico a valutare la postura, le asimmetrie del sistema muscoloscheletrico, il range di movimento delle articolazioni, della colonna, dei visceri, e la qualità dei tessuti mediante l’osservazione e palpazione.
La valutazione non riguarda solo le strutture muscolo- scheletriche ma è rivolta anche ai tessuti vascolari, linfatici, neurologici e organi viscerali connessi.
In sintesi gli aspetti principali che vengono valutati sono i seguenti:
- Postura e movimento
- Circolazione dei fluidi corporei
- Mobilità degli organi viscerali
- Equilibrio Neurologico
3) Diagnosi osteopatica
Dalla valutazione è possibile individuare le zone del corpo che sono in disfunzione, ovvero con una funzionalità alterata.
Naturalmente ci sono delle disfunzioni più importanti che possono portare dei squilibri non solo locali, ma anche in altre zone del corpo, spesso provocando un sintomo doloroso distante dalla causa che ne ha dato origine.
4) Trattamento
L’obiettivo del trattamento è quello di recuperare la mobilità e la qualità dei tessuti in disfunzione.
È importante tener presente che l’effetto terapeutico non è solo meccanico, ma soprattutto biochimico, in quanto le manipolazioni stimolano il corretto scambio di fluidi necessario per il nutrimento ed eliminazione di scorie dei tessuti, con lo scopo di permettere all’organismo di poter trovare un proprio equilibrio ed un proprio benessere.
A questo scopo, si procede con manipolazioni che sono sempre dolci, non traumatiche e non dolorose, per riequilibrare le funzioni vitali, ma anche come cura e prevenzione.